E’ un docufilm di circa 52 minuti, realizzato grazie alla partecipazione della Comunità Ebraica di Roma, dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, della Comunità Ebraica Calabrese e della Chiesa Cattolica. E’ stato prodotto da Visualia Produzioni Cinematografiche, la sceneggiatura e la regia sono di Gianfranco Confessore mentre la produzione esecutiva è stata curata da me personalmente. Il docufilm si propone di spiegare le peculiarità della Sacra Lampada e di ripercorrere la sua storia lunga 3000 anni. In particolare attraverso le interviste di autorevoli personaggi del mondo ebraico, del mondo dell’arte e della archeologia, un angelo venuto dal passato (Marina Suma) ed un ex gesuita (Adolfo Adamo), ci guidano verso la possibilità storico/archeologica che il sacro oggetto possa essere custodito nel tesoro di Alarico. Si crea così un forte legame tra le città di Gerusalemme, Roma e Cosenza, dove si narra che il tesoro possa essere seppellito. I gioielli originali sono stati disegnati e realizzati dal maestro orafo Gerardo Sacco, e rappresentano una menorah stilizzata a forma di goccia. Per la realizzazione di alcune scene sono stati utilizzati modelli computazionali complessi a base neurale di intelligenza artificiale. Ma in realtà di cosa si tratta? La Menorah è uno dei simboli più antichi di tutte le religioni monoteiste. Secondo alcune tradizioni la Menorah simboleggia il rovo ardente con cui si manifestò a Mosè la voce di Dio sul monte Horeb. Nel tabernacolo d’Israele, la Menorah era d’oro e di disegno simile a quello delle comuni lampade (o candelabri) d’uso domestico, era adorna di pomoli e fiori alternati e aveva un’asta centrale e tre bracci per parte, che sostenevano in tutto sette piccole lampade. Oggetto di particolare interesse esoterico nasconde, secondo alcuni, un vero e proprio gate verso il Creatore. La lampada è accuratamente descritta nel passo biblico esodo 25. E’ Dio stesso che chiede a Mosè di costruirla per illuminare il tabernacolo (XIII secolo a.C.). Pochi sanno però che Mosè non riuscì nel suo compito e che Dio la realizzò per lui. La Menorah venne poi custodita nel primo tempio di Gerusalemme eretto da Salamone figlio di Davide (X secolo a.C.), e li rimase fino al 70 d.C. quando l’esercito imperiale romano conquistò Gerusalemme. Come testimonia il fornice interno dell’arco trionfale di Tito sul Palatino, la Menorah venne trasportata a Roma e custodita nel Tempio della Pace, che rappresenta il primo esempio di museo all’aperto della storia. Dopo circa 400 anni, esattamente il 24 agosto 410, Il giovane re visigoto Alarico (Ala Reiks) entra in Roma e la saccheggia impadronendosi dei suoi leggendari tesori, compreso gli arredi sacri del tempio di Salomone. Dopo il sacco, Alarico e il suo esercito si dirigono a sud e, a Cosenza, Alarico muore. Forse di malaria. Si narra che venne seppellito con tutti i suoi
tesori nel letto del fiume Busento, in prossimità della sua affluenza nel fiume Crati.
Menorah Esodo25 di Ermanno Reda (Produttore esecutivo)