Intelligenza artificiale: conferenza a Bruxelles con il Premio Nobel Philippe Aghion di Dino Nicolia

digiema
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Ho partecipato a Bruxelles alla conferenza sulla ricerca, l’innovazione e l’uso dell’intelligenza artificiale con il Premio Nobel 2025 per l’economia Philippe Aghion. La sua teoria sulla “distruzione creatrice” spiega la crescita economica attraverso l’innovazione. Tantissimi gli spunti di interesse applicati all’intelligenza artificiale. La teoria di Aghion, originariamente proposta da Joseph Schumpeter, descrive il processo attraverso cui innovazioni e progressi tecnologici portano alla sostituzione di vecchi paradigmi economici e lavorativi con nuovi, generando simultaneamente distruzione e creazione di opportunità. Aghion, insieme a Peter Howitt, ha ulteriormente sviluppato questa idea, evidenziando l’importanza della creatività e della competizione in un contesto di innovazione. L’intelligenza artificiale rappresenta un’innovazione radicale che sta trasformando settori come produzione, servizi e assistenza clienti. Le aziende che adottano tecnologie AI possono guadagnare un vantaggio competitivo, portando a una maggiore efficienza e produttività. L’automazione tramite AI può comportare la scomparsa di alcune posizioni lavorative, in particolare per lavori ripetitivi e manuali. Tuttavia, dal punto di vista della distruzione creatrice, la conseguente eliminazione di posti di lavoro può portare alla creazione di nuovi ruoli, in ambiti come l’assistenza tecnica, la gestione dei dati, la programmazione e la supervisione dei sistemi AI. Aghion, durante la conferenza, ha sottolineato come la distruzione creatrice stimoli la necessità di un adattamento delle competenze dei lavoratori. L’adozione di AI richiede infatti competenze avanzate, portando a una riqualificazione della forza lavoro. Questo processo, sebbene complicato, può anche offrire opportunità di crescita personale e professionale. A lungo termine, l’AI può stimolare la crescita economica aggregando nuovi settori e innovazioni. Ad esempio, l’uso dell’AI in ricerca e sviluppo può accelerare scoperte e miglioramenti in settori come la medicina, l’energia e le tecnologie ecocompatibili. Una delle preoccupazioni associate all’adozione dell’AI è il potenziale aumento delle disuguaglianze. Sapere che alcune categorie di lavoratori possono essere più colpite dalla disoccupazione guidata dall’AI è cruciale. Politiche attive per la formazione e il supporto alla transizione lavorativa saranno essenziali per ridurre gli impatti sociali negativi. Durante la conferenza, molte delle discussioni si sono concentrate su come massimizzare i benefici dell’AI, gestendo al contempo i rischi associati alla distruzione creatrice. È emerso chiaramente che il dialogo tra governi, aziende e istituzioni educative è cruciale per garantire che il processo di innovazione non porti a un’erosione dei diritti dei lavoratori o a un ulteriore divario di opportunità.
In conclusione, l’approccio di Aghion sulla distruzione creatrice, applicato all’AI, offre un quadro utile per comprendere come le tecnologie emergenti possano influenzare l’occupazione e la crescita economica. È fondamentale adottare una prospettiva proattiva e collaborativa per affrontare questa transizione in modo che i benefici dell’intelligenza artificiale siano distribuiti equamente nella società.

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